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Michele č vivo.

Si sono celebrate le Esequie di Michele Marchese nella Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, a Lui tanto cara, in una atmosfera di grande commozione, nel profondissimo dolore dei familiari e degli amici, in primis della Sua adorata Lucia, nella compostezza e nella dignità.

Innumerevoli le commemorazioni e i ricordi, gli elogi, le manifestazioni di affetto per un Uomo cui il Bene è sopravvissuto alla morte, privilegio riservato a pochi eletti esseri umani, veramente meritevoli.

Il sipario strappato della vita non si può chiudere così, nella inspiegabile dicotomia della grandezza dell’Uomo col destino dell’oblio riservatoci.

L’unica possibilità che abbiamo è l’esplicitazione del Ricordo, attraverso la narrazione frequente e mai rassegnata di aneddoti e di esempi, affinché la leggenda trasfiguri nel mito, in un’evoluzione che dia il senso alla dimensione.

Resta struggente, lacerante, insopportabile la mancanza dell’Esempio, della Guida, della Rinnovazione dell’Amicizia, in una formidabile epopea che solo chi vive intensamente e altruisticamente può concepire e tramandare.

Si è spenta la Luce, niente più Assemblee, Congressi, Convegni, Consigli, Giunte, Manifestazioni, Incontri, Battaglie.

E’ come se fosse morto Achille, si depongono le corazze, si chiudono i templi, si spengono le torce, resta indimenticabile l’Amicizia e la Cifra Umana, la Voce calda e inestinguibile.

Finché ascolteremo quella Voce, Michele è vivo.

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