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PATENTE A PUNTI IN EDILIZIA. LE IMPRESE CONTRARIE AD UN ULTERIORE AGGRAVIO DELLA BUROCRAZIA.

Nell’ambito dell’approfondimento in tema di salute e sicurezza sul lavoro, tra i provvedimenti annunciati dal Ministro Nunzia Catalfo, ritorna il tema della c.d. patente a punti in edilizia.

Il provvedimento, da adottare con un decreto ad hoc e riferito alle sole imprese delle costruzioni, dopo una prima fase di sperimentazione potrebbe poi essere esteso alla generalità delle imprese.

Nella sostanza si tratta di dare applicazione alla previsione del Testo Unico sulla sicurezza del lavoro, ovvero di un meccanismo di certificazione per le imprese, che le Associazioni Artigiane hanno sempre contestato perché  ha introdotto nell’ordinamento un adempimento esclusivamente documentale – a carico delle imprese e dei lavoratori autonomi – con la previsione di notevoli costi a carico del settore edile – da anni gravato da una crisi economica – senza peraltro garantire maggiore efficienza nel contrastare le gravi irregolarità, anzi, finendo per duplicare in maniera costosa strumenti già previsti nel Testo Unico per verificare l’idoneità tecnico/professionale delle imprese.

Ad avviso di CASARTIGIANI, in linea con le altre Associazioni del comparto delle imprese di costruzioni, la sicurezza sul lavoro non può essere tutelata con un ulteriore aggravio della burocrazia, ma con il rispetto delle regole esistenti, l’applicazione dei controlli, della vigilanza e dei contratti nazionali di lavoro del settore edile, puntando piuttosto al rafforzamento degli organismi paritetici e della formazione e prevenzione.

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