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Credito d’imposta ZES Unica Sud: servono più risorse e un meccanismo di assegnazione che salvaguardi le microimprese e l’artigianato.

Roma 26 luglio 2024: Occorre rivedere il meccanismo di assegnazione delle risorse destinate al credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti nella ZES Unica Sud al fine di salvaguardare soprattutto artigiani e microimprese. E’ poi necessario aumentare lo stanziamento a disposizione, attualmente fissato a 1.670 milioni di euro, che allo stato attuale si è rivelato completamente insufficiente.

E’ quanto dichiarato da CASARTIGIANI, in occasione della presentazione del Piano strategico Zes, che si è tenuta oggi a Palazzo Chigi.

A seguito della pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 22 luglio 2024, che ha fissato al 17,6668% la percentuale di credito di imposta effettivamente fruibile dalle imprese, sulla base delle risorse disponibili,  per le spese relative agli investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2024, si riducono infatti drasticamente i benefici fiscali nelle diverse regioni.

Valori che evidentemente non consentono di incentivare concretamente gli investimenti produttivi nelle aree del Mezzogiorno, in gran parte realizzati da micro e piccole imprese già fortemente penalizzate dal limite minimo dei 200 mila euro per l’accesso alla misura.

Una piccola impresa collocata in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, a cui spetterebbe un credito d’imposta del 60% sugli investimenti effettuati, ha diritto ad un credito d’imposta effettivo del 10,60%. In Abruzzo la riduzione è ancora più drastica passando dal 15% al 2,65%.

CASARTIGIANI esprime pertanto l’auspicio che il governo possa aumentare le risorse attualmente disponibili prestando una attenzione particolare alle esigenze delle micro e piccole imprese che investono in uno strumento fondamentale per il rilancio economico del Mezzogiorno e per ridurre il divario tra nord e sud.

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